Cosa sono e come si manifestano, ma soprattutto come agire
Se qualcosa si sa sull’infarto dovuto alla cardiopatia ischemica, ovvero all’insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore, molto meno si sa delle aritmie.
La cardiopatia ischemica e il possibile conseguente infarto del miocardio è legata alla parte che potremmo definire idraulica del cuore, dei ‘tubi che portano ossigeno al muscolo cardiaco.
Le aritmie sono invece i disturbi di quello che possiamo definire l’impianto elettrico del cuore. Possono essere di diverso tipo: ci sono le bradiaritmie e le tachiaritmie, a seconda che il battito del cuore sia più lento o più veloce, e poi ci sono le extrasistoli, in cui un singolo battito interrompe il normale ritmo cardiaco”.
Delle aritmie cardiache si parla poco.
Quando si parla di patologie cardiache il tema è solitamente l’infarto, ma in molti casi se un atleta o un giovane muore di morte improvvisa la causa è proprio un’aritmia.
LA EXTRASISTOLE
Benché il nome possa incutere un certo timore, l’extrasistole è una condizione molto più diffusa di quanto si possa pensare. Ce l’abbiamo tutti. Quel che va capito è se si tratti di un problema essenzialmente elettrico o se sia il sintomo di un problema strutturale del cuore.
Tutti noi nel nostro muscolo cardiaco abbiamo quella che potremmo definire una batteria che detta i ritmi del battito, ma anche delle batterie ‘di riserva’, che entrano in funzione quando necessario. In alcuni di noi, però, queste batterie di riserva sono troppo attive ed emettono impulsi elettrici anche quando non dovrebbero, interrompendo il ritmo normale del cuore e producendo una alterazione che talvolta dà luogo a quella sensazione nota come tuffo al cuore, talvolta resta asintomatica.
LA FIBRILLAZIONE ATRIALE
Più gravi sono le aritmie ventricolari, in particolare la tachicardia ventricolare e la fibrillazione ventricolare. Si possono sviluppare in un paziente con malattia ischemica o cuore malato e possono causare arresto cardiaco.
C’è poi la fibrillazione atriale, che è una vera e propria epidemia che sta iniziando a colpire i giovani. È un’aritmia non pericolosa nell’immediato per la vita ma che può essere correlata alla formazione di coaguli che si formano nel cuore, vanno in circolo nel sangue e finiscono per otturare un vaso del cervello, provocando un ictus. I pazienti con alto rischio tromboembolico e fibrillazione atriale spesso devono seguire una terapia anticoagulante per ridurre questo rischio.
LA PREVENZIONE
Considerata la diffusione delle aritmie anche tra i giovani e gli sportivi, e i loro possibili risvolti gravi quando non fatali, la Prevenzione è più che mai fondamentale.
La Prevenzione e la conoscenza di come agire in caso di arresto cardiaco sono fondamentali .In quattro minuti di arresto cardiaco si perdono gran parte delle cellule cerebrali e dopo dieci minuti le chance di riportare in vita il paziente senza un’efficace rianimazione sono molto scarse. Un giovane con un cuore strutturalmente sano può andare incontro ad un evento aritmico che, se interrotto tempestivamente, può non avere conseguenze, ma se non viene interrotto subito ucciderà quel giovane o lo lascerà disabile.
La sopravvivenza è drammaticamente correlata alla tempestività dell’intervento.
In Italia ogni anno 60mila persone hanno una morte improvvisa.