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Battito Accelerato, cosa può significare?

La sensazione di “batticuore”, spesso definita “palpitazioni”, che possono includere battiti cardiaci irregolari, martellanti o molto intensi, come anche la sensazione di battito accelerato, possono essere dei segni di fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale è una alterazione del ritmo cardiaco che coinvolge gli atri, cioè le camere superiori del muscolo cardiaco, e che può determinare un battito accelerato o irregolare. Un cuore in fibrillazione è un cuore che manifesta un’aritmia cardiaca, ossia un problema di alterazione del ritmo del battito cardiaco. In condizioni normali, a riposo, il ritmo cardiaco, definito “sinusale”, è solitamente di 60-80 pulsazioni al minuto. In caso di fibrillazione atriale, la frequenza, a livello degli atri, può variare tra 300 e 600 battiti al minuto.

Per comprendere cos’è la fibrillazione atriale è importante comprendere che ad ogni battito cardiaco corrisponde un impulso elettrico che attraversa l’atrio destro e poi quello sinistro, e poi si dirige ai ventricoli destro e sinistro, cioè alle camere cardiache inferiori. L’impulso fa contrarre gli atri, e il cuore pompa il sangue nei ventricoli che si riempiono a loro volta, si contraggono e lo pompano fuori. Gli stimoli elettrici nascono da un gruppo di cellule miocardiche, detto nodo senoatriale, che si trova nell’atrio destro. Nei pazienti che soffrono di fibrillazione atriale, l’impulso che dà origine al battito non parte dal nodo senoatriale, ma da altre sedi anomale, e si propaga negli atri in modo veloce e disorganizzato. Gli atri, quindi, iniziano a fibrillare, cioè a contrarsi in modo irregolare e con battito cardiaco accelerato. Per non creare conseguenze, il ritmo del cuore deve essere ripristinato prima possibile e soprattutto entro 48-72 ore. È questo il tempo medio, entro il quale l’aritmia deve essere corretta, prima che il rischio di distacco di emboli diventi più alto.

Quando la fibrillazione si manifesta vi sono sintomi che possono essere sensazione di fastidio o dolore toracico, affaticamento dopo esercizio fisico, affanno o debolezza, stordimento, vertigini, sudorazioni, fino ad arrivare a perdita di coscienza. La fibrillazione atriale in alcuni casi non dà sintomi anche per tanto tempo. Molti pazienti, pur soffrendo di questo disturbo, non ne sono consapevoli fino a che essa non viene riscontrata dal medico o dopo una visita cardiologica.

La fibrillazione atriale è l’aritmia che viene diagnosticata maggiormente colpendo ugualmente sia uomini che donne. Le probabilità di sviluppare tale condizione aumentano con l’avanzare dell’età oppure possono essere correlate a patologie pregresse e ancora ad un intervento cardiochirurgico. A causare la fibrillazione atriale possono essere dunque preesistenti patologie cardiache (angina pectoris, insufficienza cardiaca, difetti delle valvole cardiache) o fattori che non dipendono necessariamente dal cuore (disfunzioni della tiroide, diabete mellito, ipertensione arteriosa, tumore ai polmoni, polmonite, embolia polmonare). È altresì frequente negli individui sottoposti a trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno.

La fibrillazione atriale non è una patologia che comporta rischi per la vita del paziente ma può avere conseguenze molto serie se non viene inquadrata e curata correttamente. È infatti una malattia progressiva e potenzialmente pericolosa, in quanto comporta una accelerazione della funzionalità del cuore, riducendo l’efficienza della pompa cardiaca. La fibrillazione può di conseguenza impedire al cuore di inviare la quantità di sangue e di ossigeno sufficiente a soddisfare i bisogni dell’organismo. Per questo va diagnosticata in breve tempo e trattata in maniera adeguata. La diagnosi di fibrillazione atriale avviene con un semplice esame strumentale, l’elettrocardiogramma, nel corso di una visita cardiologica accurata. Il problema è rappresentato dalla difficoltà di cogliere l’aritmia quando
è presente (per la breve durata o per la totale mancanza dei sintomi di riferimento).

La fibrillazione al cuore cambia da soggetto a soggetto: alcune persone non manifestano alcun sintomo, spesso per anni, mentre per altre i sintomi cambiano di giorno in giorno, ed è per questo motivo che il trattamento della fibrillazione atriale è delicato e a volte complesso. È consigliato rivolgersi al proprio medico di fiducia che saprà indirizzare la persona a un centro specialistico di cardiologia.

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