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Salute del Cuore: attenzione allo stress ed all’igiene del sonno.

Lo stress eccessivo danneggia il cuore

Lo stress emotivo cronico è una condizione che è stata correlata a una maggiore suscettibilità alla mortalità cardiovascolare.
La gestione del rischio cardiovascolare è rimasta focalizzata per molto tempo su altri fattori di rischio, forse a causa della scarsa comprensione dei meccanismi biologici alla base delle malattie cardiovascolari associate allo stress. Negli ultimi decenni, tuttavia, l’attenzione sul rapporto tra cuore e stress è aumentata.
Fra le varie parti del cervello coinvolte, l’amigdala potrebbe essere una struttura chiave nel meccanismo che collega lo stress agli eventi cardiovascolari. I dati scientifici suggeriscono che vi siano almeno due meccanismi: uno di questi coinvolge il sistema simpatico e si riferisce al controllo della pressione sanguigna e del restringimento dei vasi sanguigni. L’altro, include l’attivazione del midollo osseo e il rilascio di cellule infiammatorie, che a loro volta portano all’infiammazione aterosclerotica e alle sue conseguenze (placche e trombi)

Il problema dello stress e del cuore va comunque visto in un contesto più ampio. Non c’è un unico tipo di stress, ma si può differenziare uno stress positivo (eustress) che è una condizione momentanea che stimola al raggiungimento di un nuovo equilibrio psicofisico o al conseguimento di un obiettivo, e uno
stress negativo (distress) che porta invece disagio e squilibrio prolungati nel tempo. A determinare se un tipo di stress è positivo o negativo concorre molto l’atteggiamento personale. Avere un’attitudine positiva e non subire eccessivamente ansie o pressioni, nel tempo riduce il rischio di eventi cardiovascolari. Ridere, per esempio, fa bene al cuore: il meccanismo di protezione della risata è una maggiore vasodilatazione delle arterie periferiche e quindi anche di quelle del cuore e del cervello. È stato calcolato che 15 minuti di risate al giorno potrebbero dare un beneficio significativo in termini di salute. La risata innesca nel corpo un rilascio di sostanze chimiche – catecolamine, dopamina e, da ultimo, neuro-ormoni (endorfine) che sollecitano la sensazione di benessere.

Dormire il giusto protegge il cuore

Un individuo adulto ha bisogno di riposare mediamente 7-9 ore ogni notte. Un periodo troppo breve di riposo notturno (al di sotto delle 6 ore) cosi come un eccesso di sonno (oltre 10 ore) come abitudine prolungata nel tempo, può portare a un innalzamento della pressione sanguigna e malattie cardiovascolari. Sono stati ipotizzati diversi meccanismi che contribuirebbero alla relazione tra la breve durata del sonno e l’aumento del rischio cardiovascolare.

Uno è l’effetto sugli ormoni e sul metabolismo, come la diminuzione della secrezione di testosterone e di melatonina. Un’altra ipotesi è l’associazione tra la breve durata del sonno e la calcificazione delle arterie coronarie. Inoltre, sembra che con il poco riposo notturno si registrino livelli ridotti di leptina ed elevati di grelina, due ormoni importanti del metabolismo che regolano fame e sazietà, e sono utilizzati per predire la mortalità cardiovascolare. Per tutti questi motivi, si ipotizza che le persone con privazione del sonno, specialmente i turnisti che hanno orari di sonno-veglia irregolari, siano soggetti con rischio cardiovascolare maggiore rispetto all’orario di lavoro fisso diurno. I meccanismi non sono ancora del tutto chiari, ma tutte queste osservazioni ci fanno capire come curare l’igiene del sonno sia importante per mantenere il cuore in salute. Un’attenzione particolare deve essere posta nei soggetti obesi e nei fumatori, che spesso sono affetti dalla sindrome delle apnee notturne, una patologia largamente sotto diagnosticata. Chi soffre di questo problema è tipicamente un russatore e presenta un rischio cardiovascolare aumentato: per accertare la presenza del disturbo è opportuno effettuare un esame specifico detto polisonnografia.

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