La crisi è generalmente preceduta da sintomi prodromici che permettono al paziente di intuire l’imminente perdita di coscienza.
Sintomi della sincope vasovagale
Con il termine sincope vasovagale si indica un tipo di sincope neuro-mediata che si caratterizza per una breve e transitoria perdita di coscienza. Spesso definito ‘svenimento ‘, questo fenomeno sembra manifestarsi con maggiore frequenza in soggetti di giovane età e il suo decorso è variabile. Durante l’esistenza di ciascun paziente, infatti, gli episodi non sono affatto prevedibili. Nonostante la sua natura benigna, il disturbo può inficiare sulla qualità della vita di chi ne è affetto, portando talvolta a conseguenze indesiderate. La temporanea perdita di coscienza può essere di due tipi: classica e non classica. La differenza consiste nella possibilità di identificare i fattori scatenanti. Nella sincope vasovagale classica , oltre ai segni clinici prodromici, si è in grado di capire per quale motivo si è verificata la temporanea perdita di coscienza. Essa è generalmente l’esito di fattori emozionali (spavento, forte dolore, intense emozioni) oppure di fattori ortostatici (ortostatismo prolungato). Nella sincope vasovagale non classica la perdita di coscienza si verifica anche in assenza di un innesco o lo stesso non è identificabile. Questa seconda forma sembra essere la più diffusa negli individui anziani, a differenza della prima, caratteristica, dei giovani adulti. Nonostante la fisiopatologia della sincope vasovagale sia attualmente ancora oggetto di studio, è possibile affermare che si manifesta con un abbassamento improvviso della pressione arteriosa (ipotensione) e con una riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia). A causa di questi due fenomeni, imputabili ad un’inibizione del sistema simpatico e ad un aumento del tono vagale, la perfusione cerebrale si riduce con conseguente perdita di coscienza. Tali condizioni si verificano in risposta a stimoli esterni tra cui: forti emozioni, prolungato ortostatismo, vista del sangue, dolore intenso, paura, eccessivo spavento, percezione di sensazioni fastidiose o irritanti. Alcuni studi hanno dimostrato che la sincope vasovagale classica non è da considerarsi una malattia, ma una specie di meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo per proteggere il cuore quando quest’organo si trova a lavorare in condizioni sfavorevoli. L’insorgenza del disturbo, dunque, dovrebbe rappresentare una pausa dell’intenso sforzo miocardico. In questo modo, infatti, si riduce il consumo di ossigeno e si migliora il riempimento diastolico e la perfusione coronarica. Si ritiene, invece, che la sincope vasovagale non classica possa essere una patologia legata ai processi di degenerazione del sistema nervoso tipici dell’età avanzata. L’episodio vasovagale è quasi sempre preceduto da una serie di sintomi prodromici che permettono al paziente di intuire l’imminente perdita dei sensi. Essi comprendono: pallore intenso, sudorazione fredda e abbondante, vertigini, acufeni, dolore localizzato a livello della regione sternale. Ancora visione a tunnel, disturbi gastrointestinali, percezione alterata del caldo e/o del freddo, accelerazione del battito cardiaco e stanchezza progressiva. Talvolta può accadere che questi segni non si manifestino in tempo utile per consentire all’individuo di mettersi in posizione di sicurezza. In una situazione simile la perdita di coscienza può dar luogo a cadute e ad incidenti anche gravi.